Finalità Incentivo
Il credito d’imposta beni strumentali 4.0 ha lo scopo di supportare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato Italiano
Soggetti Beneficiari
Accedono al credito d’imposta le imprese residenti nel territorio Italiano, senza limiti di forma giuridica, dimensioni, settore economico e le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Sono escluse:
- le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.
- le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
La fruizione del credito spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Interventi e Spese Ammissibili
Beni materiali 4.0
Sono oggetto del credito d’imposta i beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati ex allegato A legge 232/2016, inclusi i beni oggetto di “revamping” (macchinario obsoleto ammodernato tecnologicamente in logica 4.0), con nuovo serial number e nuova marcatura CEE, che risulti quindi nuovo di fabbrica.
Non sono agevolabili i veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all’art. 164 del TUIR, i beni per i quali il DM 31/12/1988 stabilisce aliquote inferiori al 6,5%, i fabbricati e le costruzioni, i beni di cui all’Allegato 3 alla L. 208/2015, i beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.
Beni immateriali o Software 4.0
Sono oggetto del credito d’imposta i beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati ex allegato B legge 232/2016, inclusi i beni fruiti dalle aziende mediante soluzioni di “cloud computing” per la quota loro imputabile.
Quote Incentivate e Modalità
Il credito d’imposta è corrisposto in percentuale alle spese d’acquisto di beni strumentali ammissibili.
L’ultima manovra di bilancio ha esteso la misura fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, con proroga ulteriore al 30 giugno 2026, a determinate condizioni.
Nelle annualità 2024 e 2025 la misura del credito di imposta per beni materiali è stata fissata nei seguenti termini:- 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% per la quota di investimenti compresa tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro;
- 5% per la quota di investimenti compresa tra 10 milioni di euro ed il limite massimo di 20 milioni di euro.
Nel 2024, per i beni immateriali, l’aliquota di riferimento è pari al 15% con un limite massimo di 1 milione di euro. Sarà ulteriormente ridotta al 10% nel 2025.
Aspetti Tecnici
Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Ulteriori Note
Per i beni di costo unitario di acquisizione inferiore o uguale a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.